EDIFICI DI IMPORTANZA STORICA

CHIESA E CONVENTO DI S. MICHELE ARCANGELO DEI PADRI CAPPUCCINI

Edificati nel 1603. Il Convento, che in origine formava un quadrato aperto a ponente, venne ampliato nel 1880. La chiesa, di essenziali linee barocche, fu consacrata da mons. Francesco de Marini, vescovo di Alberga, il 15 ottobre 1662. Nel tempio si conservano, con numerosi dipinti, una scultura lignea policroma dell’Assunta, realizzata nel 1802 da Bartolomeo Carrea; le statue del Nazzareno, dell’Addolorata, del Cristo morto e di San Francesco, attribuite a Giovanni Collina da Faenza, o più probabilmente di uno dei suoi figli (Giuseppe e Raffaele); un crocifisso assegnato ad Anton Maria Maragliano, e quindici formelle in rilievo della Via Crucis, opera di scuola francese del XVIII secolo.

 

 

PINACOTECA DEL CONVENTO DI S. MICHELE ARCANGELO

Ubicata nell'ala meridionale dell'edificio. Vi sono esposti oltre settanta oggetti d’arte (dipinti, disegni, incisioni, statuine del presepe), collezionati da Padre Pietro Repetto tra il 1877 e il 1901. Per un repertorio esaustivo della raccolta, si rinvia alla già ricordata pubblicazione a cura di Carlenrica Spantigati, La Pinacoteca dei Cappuccini a Voltaggio, Alessandria 2001. Per una visita alla quadreria può essere di qualche utilità l’opuscolo di Roberto Benso, Guida di Voltaggio, Ovada 2002, pp. 22-28.

 

ORATORIO DI S. ANTONIO ABATE

L'Oratorio di S. Antonio Abate, situato a Voltaggio provincia di Alessandria, era un tempo collocato al di fuori del nucleo abitativo del centro storico, all'estremo sud. E' probabilmente la cappella rurale identificabile con l"oratorium vicinum portae Vultaggi" menzionato nel 1582 da mons. Bossio. L'estendersi dell'abitato comportò la costituzione nel 1695 della Confraternita di Santa Maria in Portico sotto il titolo di sant'Antonio Abate. 

All'interno vengono conservate opere del '600 genovese come la statuetta lignea di S.Antonio attribuibile alla scuola del Maragliano. Anche il Gonfalone risale al 1600: ha la particolarità di essere dipinto da entrambe le parti con lo stesso soggetto a specchio e raffigura il Santo con il maiale a sinistra ed il cane a destra. 

Poichè S.Antonio è il protettore degli animali, a questa confraternita hanno sempre aderito i contadini di Voltaggio. Fino all'ultimo dopoguerra era tradizione che i contadini donassero della legna alla Confraternita e che la stessa provvedesse a venderla all'asta per trarne sostentamento. 

Il 17 gennaio, festa di S. Antonio era tradizione benedire gli animali che aiutavano l'uomo nel lavoro dei campi. Oggi vengono benedetti gli animali da compagnia, e la protezione del Santo viene estesa anche a moto ed auto. Nello stesso giorno si distribuiscono anche "sale e focaccette" benedetti. Queste ultime vengono pressate in stampi di legno ottocenteschi e assumono una caratteristica forma rotonda sulla cui superficie restano impressi i simboli sacri. 

Veste: cappa bianca e tabarro in tessuto damascato rosso porpora con bordi dorati

 ORATORIO DI N. S. DEL GONFALONE

L'edificio attuale risale alla prima metà del XVII secolo. In precedenza, l'Oratorio - sede della Confraternita denominata anche Compagnia dei Disciplinati di Santa Maria o Compagnia del Riscatto e della SS. Trinità - era officiato dove oggi è ubicata la sacrestia della Chiesa parrocchiale, ed è già documentato nel 1569. L’affresco della Madonna del Gonfalone in facciata, opera di Bartolomeo e Pantalino Agosti, venne realizzato nel 1680. Anche gli altri affreschi del frontale sembrano riferibili alla seconda metà del XVII secolo. Nell'Oratorio si conservano, tra l'altro, le reliquie di S. Clemente Martire, pervenute alla Confraternita nel 1673; alcune pitture di Bernardo Carrosio e un dipinto di Bartolomeo Agosti del 1682, (Traslazione delle reliquie di S. Clemente Martire), in cui è raffigurato Voltaggio nelle strutture secentesche.

 

 

 

PALAZZO GALLIERA

Il palazzo fu edificato dalla famiglia De Ferrari a margine della Platealonga nella seconda meta del XVI secolo, conformemente ai canoni dell'architettura colta genovese tardo cinquecentesca: chiuso e compatto all’esterno, alto sui fabbricati antistanti, rigorosamente e sobriamente monumentale. All’interno, sul muro prospiciente il pianerottolo della prima rampa di scale, un affresco di qualche pregio ritrae una figura femminile stante, e, alla base, alcuni animali che sembrano ridondare i moduli pittorici di Sinibaldo Scorza. L’immobile, a seguito di vicende ereditarie e dinastiche, passò nel Seicento alla famiglia Rocca, per tornare al marchese Giò Raffaele De Ferrari, ascendente diretto del Duca di Galliera, nel 1698. Nel 1702 ospitò Filippo V re di Spagna. Dopo la morte della duchessa Maria Brignole Sale (1888), fu inglobato nel Pio Istituto Galliera.

 

PALAZZO SCORZA

Storica residenza dei conti Scorza e casa natale del pittore Sinibaldo. L'edificio, che risale alla prima metà del XVI secolo, venne parzialmente ricostruito a seguito dell'incendio provocato dalle truppe sabaude nel 1625, che danneggiò le strutture e obliterò le decorazioni parietali interne (le attuali decorazioni a grottesca risalgono alla fine del XIX secolo). L’architettura esterna dell’edificio è scandita dal movimento delle logge sovrapposte, che guardano a settentrione. Nell’atrio d’ingresso sono murate alcune lapidi frammentarie che risalgono al XII – XIII secolo. La più antica, datata 1161, fornisce il primo riscontro esistente in loco sul castello di Voltaggio. (Un altro palazzo della famiglia Scorza, posto a nord-est della piazza, conserva interessanti decorazioni parietali assegnabili a un pittore di ambito genovese attivo intorno alla metà del XVII secolo).

 

 

CHIESA PARROCCHIALE DI S. MARIA ASSUNTA E DEI SANTI NAZARIO E CELSO

Edificata nel 1202, forse ampliando una precedente chiesetta dedicata a San Pietro esistente alla base della collina del castello. Inclusa in origine nella Diocesi di Tortona, nel 1248 venne assegnata alla Diocesi di Genova. Un massiccio intervento di ricostruzione è documentato nel 1595 (sopraelevazione delle navate, capriate lignee sostituite dalle volte, allocazione dei portali laterali), mentre i rifacimenti strutturali iniziati nel 1886 e conclusi all’inizio del secolo scorso hanno modificato la volumetria dell'edificio e la collocazione degli altari. Nuovi restauri sono stati realizzati tra il 1994 e il 2001. Nella chiesa si conservano dipinti di Giuseppe Badaracco, Sinibaldo Scorza, Giuseppe Palmieri, Oldoino Multedo, nonché una statua marmorea della Madonna del Rosario datata 1647 e una scultura lignea policroma della Madonna del Rosario, opera egregia (e autografa) di Anton Maria Maragliano, acquistata dalla fabbriceria nel 1716.

 

STABILIMENTO IDROTERAPICO

Situato nella piazza principale di Voltaggio ormai adibito ad appartamenti fu uno dei primi stabilimenti all'avanguardia dei primi anni del novecento ad utilizzare l'idroterapia ed elettroterapia. Fondato nel 1854 dal Dott. Giambattista Romanengo che ne fu com proprietario e direttore fino alla sua morte. 

 

CASA GRIMALDI

I primi riferimenti documentali sulla presenza dei Grimaldi quali collettori della gabella di Voltaggio risalgono al 1251. L'edificio che ne conserva il nome, noto come Casa Gotica, sembra assegnabile al secolo successivo (con rilevanti integrazioni anche Ottocentesche), e costituisce una raro esempio superstite di abitazione civile medievale nella valle del Lemme.

 

 

PONTE ROMANICO

Detto anche «Ponte dei Paganini». Rappresenta la più antica costruzione del paese tuttora conservata sostanzialmente nelle strutture originarie, anche se non esistono documenti che ne consentano una precisa collocazione cronologica. L'apparato lapideo sembra databile tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, mentre la prima rappresentazione del manufatto risale al 1585.

 

ORATORIO DI S. SEBASTIANO

L'edificio attuale, da tempo non officiato, risulta assegnabile, per caratteristiche architettoniche, ad un'epoca compresa tra la fine del XVII e i primi decenni del XVIII secolo. La costruzione fornisce uno specimen paradigmatico del barocco ligure, con le strutture che si sviluppano sull'unità base di tre palmi genovesi, rigorosamente ripetuta sia nelle proporzioni e nei volumi che negli elementi decorativi e funzionali. Doveva esistere peraltro un edificio di più alta antichità, poiché la Confraternita di San Sebastiano (o «della morte et oratione») è già testimoniata nella seconda metà del XVI secolo.

 

 

 

ORATORIO DI S. GIOVANNI BATTISTA

L'edificio attuale risale al 1878. La costruzione originaria, denominata anche «Oratorio del Suffragio», sorgeva presso il convento di San Francesco, a margine dell'area dove oggi è ubicato l'Ospedale, ed è ricordata in documenti della seconda metà del XVI secolo. Nell'Oratorio si conservano lavori di statuaria attribuiti a Carlo Aschiero a Luigi Fasce, nonché pale d’altare realizzate da Domenico Fiasella, Giovanni Battista Paggi, Bernardo Carrosio e, soprattutto, l'«Immacolata», opera giovanile di Sinibaldo Scorza, firmata e datata 1617.